Reti comunali e progetti privati: a Milano il wireless si fa strada

Mai più file estenuanti nelle quali ingannare la noia fissando i muri o conversando con improbabili compagni di coda. Ora i cittadini milanesi che devono recarsi agli uffici centrali dell’anagrafe, in via Larga, potranno impegnare l’attesa per la chiamata allo sportello navigando gratuitamente su internet con il loro computer o smartphone, grazie al punto d’accesso wireless attivato dal Comune.
Semplicità. Il servizio è in funzione da metà gennaio e per usufruirne basta inserire il proprio numero di cellulare sulla schermata alla quale si viene indirizzati connettendosi per la prima volta al wi-fi comunale. Il sistema invierà, tramite un messaggio, una password che consentirà di navigare per un’ora e sarà utilizzabile anche successivamente. «In questi anni siamo riusciti ad abbattere le code del 40 per cento – ha spiegato l’assessore ai Servizi Civici, Stefano Pillitteri – e oggi i tempi di attesa all’anagrafe sono intorno ai venti minuti. Una connessione gratuita di un’ora è quindi sufficiente per consentire ai cittadini di navigare mentre attendono il loro turno».
Progetto globale. Quello di via Larga è solo un passo verso un obiettivo molto più ambizioso, quello di riunire tutte le reti senza fili cittadine (da quella dell’Atm a quella del Sistema di Controllo del Traffico e del Territorio) con un sistema modulare, in grado successivamente di accogliere altre reti, anche private, e di collegare i 220 edifici comunali e le 480 scuole milanesi che dovrebbero essere cablate entro l’autunno. Una spesa prevista di 250mila euro, per la prima fase di sperimentazione, necessaria per fare di Milano una delle capitali del wireless pubblico e gratuito in Italia.
Dal basso. E se le istituzioni si stanno muovendo, l’onda del wireless per tutti sta coinvolgendo anche i privati cittadini. In prima fila ci sono i Green Geek, associazione no profit di esperti di tecnologia che, con l’uso di piccole antenne da poche centinaia di euro poste in diversi locali della zona, è riuscita a creare una rete indipendente attiva da ottobre nel quartiere dell’Ortica: «Un esperimento decisamente riuscito – spiega Mauro Lattuada, presidente dei Green Geek – perché abbiamo riscontrato una partecipazione molto interessata sia delle aziende coinvolte, sia degli utenti che usufruiscono del servizio».
E ora Cadorna. Un tale successo da rendere necessario un seguito dell’iniziativa: «Dal primo gennaio abbiamo avviato la sperimentazione in piazza Cadorna – prosegue Lattuada - un luogo importante sia dal punto di vista storico sia perché, ospitando una stazione ferroviaria, è una zona con tante persone in movimento». Ma l’obiettivo è di non fermarsi lì: «Vogliamo capire fin dove possiamo spingerci e per questo abbiamo deciso di rilanciare ulteriormente il progetto proponendolo ai cento comuni che si dimostreranno più pronti a ospitare questa novità».