
"La
bellezza del contribuire, ciascuno con le proprie capacità, alle spese necessarie per il bene comune". Per
Tommaso Padoa Schioppa le tasse erano "bellissime". Ed è con queste parole che l'ex premier Romano Prodi ha deciso di ricordare l'economista, a fianco a lui come ministro dell'Economia quattro anni fa. "Pochi giorni fa ho voluto rivedere sugli schermi televisivi questa sua dichiarazione e mi sono ancora sorpreso che queste
parole di altissimo valore civile possano essere state oggetto di ironia e disprezzo".
Tommaso Padoa Schioppa è morto da poco più di un mese e,

martedì 1 febbario, l'
Università Bocconi ha deciso di ricordarlo. Qui l'ex ministro si era laureato, qui era iniziata la stada che lo avrebbe portato alla Banca d'Italia con
Carlo Azeglio Ciampi, alla Commissione europea con
Jacquues Delors, alla Banca Centrale Europea con
Jean-Claude Trichet, all'International Accounting Standards Committee Foundantion con
Paul Volcker, al governo italiano con
Romano Prodi. Con loro
Mario Monti lo ha ricordato davanti a mille persone, fra cui i ministri Tremonti e Maroni, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, il presidente di Consob Giuseppe Vegas. "Tanti parlamentari europei - ha esordito Monti - avrebbero voluto essere qui. Ma sono rimasti a Strasburgo per impegni parlamentari.
Questo è sicuramente il miglior omaggio a Tommaso".

Sono tanti i ritratti dell'economista emersi dall'incontro
(una vignetta pubblicata dallo stesso Padoa Schioppa sul suo sito). "Tommaso - lo descrive Ciampi in un video messaggio - era esemplare espressione di quella borghesia colpa, illuminata, laboriosa,
consapevole delle proprie responsabilità sociali. Erede diretto di quella classe dirigente che aspirava e seppe operare per fare dell'Italia un
Paese economicamente sviluppato e socialmente progredito, a pieno titolo incluso nel novero della Nazioni più avanzate".
Padoa Schioppa, ha ricordato Napolitano insieme a Delors, Trichet e Volcker "è stato
fra gli italiani che hanno scritto la storia dell'integrazione europea. Un ambasciatore dell'Europa nel mondo finanziario mondiale". Era "entrato a far parte della più ristretta cerchia di coloro che sono giunti a pensare e ad agire da europei nel nome dell'Europa: ma nello stesso tempo
restando profondamente italiano".
Un italiano che nel 2006 ha accettato l'incarico di ministro dell'Economia. "E' grazie al suo contributo - ha detto Prodi - che sono state consegnate al Ministro che è succeduto
(Tremonti, seduto in platea, ndr) nel 2008 le basi tecniche e conoscitive per una
riqualificazione totale della spesa pubblica. Si tratta di un insegnamento molto semplice perché semplice è il
richiamo alle necessarie virtù collettive".
E a chi oggi mette in dubbio, anche in Italia, l'importanza di un'Europa unita, Napolitano manda un messaggio chiaro. "Di
spazio per esitare o ancor peggio per ripiegare ne è rimasto davvero poco. Dall'Italia si attende ancora un apporto di passione e idee, un apporto che non verrà meno se sapremo, guardando al nostro destino europeo dar prova di consapevolezza del passa e senso del futuro".