Quarantacinque profughi sono stati alloggiati, all'insaputa del Comune, nell'hotel Maragò a Virgiliana. Secondo il sindaco di Mantova Mattia Palazzi è stato un errore non coinvolgere l'Ente.
I 45 profughi alloggiati nell'hotel Maragò a Virgiliana sono arrivati lunedì 17 agosto all'insaputa del Comune. La Prefettura ha delegato l'accoglienza alla cooperativa sociale Olinda di Medole.
"La nostra amministrazione – ha commentato Palazzi - non ha alcuna intenzione di fare populismo sulla pelle dei profughi, ragazzi che hanno la sola colpa di essere meno fortunati di noi, ma voglio dire con chiarezza che destinare 45 profughi tutti insieme in un hotel, peraltro chiuso, senza dire nulla al Comune e senza parlare con il quartiere, è il modo migliore per creare un clima negativo e di preoccupazione nelle persone. Questa soluzione per noi non va assolutamente bene e va rimediata".
Ed ha aggiunto: "Siamo contrarissimi a gruppi così numerosi accolti in una sola struttura e chiedo subito che si alleggerisca il carico già nei prossimi giorni. Non è accettabile che la cooperativa abbia deciso senza preventivamente coinvolgere il settore dei servizi sociali e il sindaco. Nessuno ci ha avvertiti, a Mantova non si lavora così, lo voglio dire chiaramente". Il primo cittadino ha mandato i vigili al Maragò per verificare la presenza del certificato prevenzione incendi. "L'Asl – ha proseguito - ci ha scritto che senza questo certificato, il numero non può superare i 24 ospiti. Nel caso fosse stato affittato come residenza privata, verificheremo la presenza di tutte le caratteristiche previste nel regolamento igienico-sanitario del Comune per la residenza privata. Se tutte le norme appena descritte non saranno rispettate interverrò con ordinanza per chiedere di rispettarle. Ho chiesto di vedere anche il contratto di affitto firmato dalla cooperativa e dal titolare della struttura".
Palazzi ha chiesto alla cooperativa il piano di assistenza previsto, quanti operatori sono sul posto, in che orari, quali attività faranno ed in quali orari. "Non vogliamo che per 15 ore al giorno – ha concluso - questi ragazzi siano inattivi. Serve un piano serio di accoglienza, serve a loro e serve a tutta la città, sapere che non sono lasciati a loro stessi. Tutti i Comuni, in base alla propria capacità devono accoglierli, solo così si garantirà pienamente assistenza e sicurezza".
Intanto, martedì 18 agosto gli assessori al Welfare Andrea Caprini e alla Polizia Locale Iacopo Rebecchi, accompagnati dal presidente del consiglio Massimo Allegretti e da alcuni agenti della Polizia Locale, hanno effettuato un sopralluogo nell'hotel per fare accertamenti e controlli sugli immigrati presenti, sulla loro provenienza, sui termini del contratto stipulato tra cooperativa e proprietà, e sull'idoneità della struttura.
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dal sito istituzionale del comune di Mantova)