Né vittime, né oche. Piuttosto, diverse. Sono le donne, festeggiate l’8 marzo in tutta Italia: mimose, regali, ma anche tanti convegni per rivendicare il ruolo e il valore dell’altra metà del cielo, troppo spesso messo in discussione anche dagli ultimi fatti di cronaca. «I
l problema è che se le donne si fermassero per un’intera giornata, uno sciopero di tutta la popolazione femminile di questo paese, allora si che forse la nostra importanza verrebbe riconosciuta» commenta
Lella Costa, attrice, volto televisivo e icona delle rivendicazioni sociali in materia, ai margini della tavola rotonda “Uguali e diverse: una prospettiva per lo sviluppo”, organizzata dall’ISMO a Milano proprio in occasione della festa della donna.
Tra i suoi personaggi più famosi, trasportati molto spesso dalla letteratura al palcoscenico, ci sono Alice, Euridice, Sherazade, le Piccole donne: e proprio da qui parte la provocazione della giornata, da come sono cresciute le indimenticabili sorelle March. «Madri, mogli, figlie: sono loro oggi a portare sulle proprie spalle quasi tutto ciò che ruota intorno, oggi, alla famiglia, dai piccoli da portare a scuola agli anziani da accudire, sopperendo a tutte le mancanze dello Stato» continua Lella Costa, «ci siamo posti degli standard molto alti, forse troppo, e per mantenerli corriamo tutto il giorno da una parte all’altra».
Il problema di come conciliare lavoro, famiglia e vita personale è forse uno dei più sentiti degli ultimi anni: da una parte gli scarsi servizi sociali, ridotti molte volte anche per la crisi. Dall’altra una mentalità ancora forse un po’ “patriarcale”, in cui una moglie che fa carriera ancora non è completamente accettata, soprattutto se è anche madre.
A questo proposito è nato il Pink Master, presentato al convegno e in partenza tra poche settimane, con l’obiettivo di
valorizzare nel lavoro e nella vita la femminilità, superando quelle che molte volte non sono altro che diffidenze, paure o semplici differenze di genere. Autostima, gestione dei conflitti, della tensione, dello stress e un aiuto per la ricerca di quell’equilibrio indispensabile tra carriera, affetti e un po’ di tempo per sé stesse. Una sfida quotidiana, che bisogna imparare a vincere, senza sentirsi in colpa e con
dignità: «
È questa la parola che più di tutte le altre mi sento di ripetere oggi, soprattutto rivolgendomi alle nuove generazioni», conclude Lella Costa, «“
piccole donne” che si devono conquistare il futuro partendo da quel poco che gli abbiamo lasciato, che non si devono limitare a guardare ai falsi miti o alle scorciatoie che tanti fanno passare per compromessi naturali, ma che non lo sono assolutamente».
(
FpsMedia)