
Il
2012 forse passerà alla storia come una annata di straordinaria siccità per la Lombardia. Ma forse no. Perchè in realtà l'acqua nella nostra regione non è affatto mancata, o per lo meno non è mancata ovunque allo stesso modo:
le centraline meteo dall'inizio dell'anno hanno fatto registrare ben 888 mm di pioggia a Varese, e solo 173 a Mantova. Dunque se dobbiamo parlare di siccità
possiamo farlo per i campi della 'bassa', e soprattutto nelle province orientali della Lombardia.
Ovunque però, e anche a Milano, l'anomalia c'è stata, non in termini di carenza di pioggia, ma
come anomalia climatica: in pratica, si è avuta la concentrazione di tutte le precipitazioni dell'anno nel periodo compreso tra aprile e giugno. Poca pioggia in inverno, pochissima o completa assenza di precipitazioni in agosto, come a Milano dove non piove dal 25 luglio. Ma tanta pioggia (e neve in montagna) nei mesi primaverili e fino alla metà di giugno. Legambiente ha raccolto ed elaborato i dati sulle precipitazioni occorse nel 2012 in un dossier informativo (allegato). «Ci interessa
capire cosa è successo basandoci su numeri e non su impressioni: e i numeri parlano chiaro - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - alla Lombardia non è mancata l'acqua, ma la capacità di gestire la risorsa idrica in un contesto climatico diverso dall'usuale».
L'esempio più chiaro dell'inadeguatezza delle regole di gestione idrica è quello dei bacini idroelettrici montani, che hanno continuato ad accumulare acqua per tutta l'estate, sottraendola ai laghi prealpini e ai fiumi della pianura ormai in secca.
«E' ormai sempre più chiaro che il
cambiamento climatico si manifesta con anomalie stagionali e fenomeni imprevedibili: non possiamo gestire la risorsa idrica e le colture irrigue con le stesse regole che abbiamo impostato nei secoli passati. La Lombardia deve perseguire strategie di adattamento al cambiamento climatico, per ridurre l'impatto ambientale degli usi idrici e per garantire comunque l'accesso all'acqua da parte di cittadini e imprese».